“ANOMALUS”
Il bicchiere della staffa di Harold Pinter
Escurial di Michele De Ghelderode
Produzione: L’Occhio del Ciclone Theater
Regia Gianfranco Groccia
Personaggio: Re
(Escurial – De Ghelderode)
2013
La compagnia “L’occhio del ciclone” propone “ANOMALUS”, una performance suddivisa in due atti unici.
Nel primo atto, tratto da “Il bicchiere della staffa” di Harold Pinter, un funzionario di polizia, ispirandosi impropriamente alla figura di Dio, al punto tale da paventarne finanche la personificazione, sottopone a ripetuti interrogatori alcune persone ritenute oppositrici del regime dominante.La violenza fisica, relegata dietro le quinte, lascia il posto a quella verbale dell’aguzzino che, con un presunto metodo scientifico, persegue crudelmente il piano di annientare, attraverso la tortura fisica e psicologica, un uomo, sua moglie e il loro bambino.L’accusa mossa contro di loro è quella di “pensare diversamente” dall’autorità ufficiale.Il bicchiere della staffa è stato scritto dal drammaturgo inglese nel 1984.Attraverso la rilettura dell’opera di Pinter si intende rievocare, con evidenti riferimenti all’attualità più drammatica, il tema della violenza come mezzo di sopraffazione e annichilimento delle libertà individuali e dei più basilari diritti civili.
Il secondo atto è dedicato ad un opera fondamentale di Michel De Ghelderode, “Escurial”.Il dramma, scritto nel 1927, costituisce nella sua brevità una summa di tutti gli elementi estetici e poetici presenti negli scritti del grande drammaturgo belga. Incentrato sul dialogo tra un re ed il suo giullare, Escurial rappresenta la straordinaria revisione contemporanea di un tema caro al medioevo, rapporto conflittuale tra un re ed il proprio giullare trasportato elegantemente al periodo antecedente alla caduta definitiva del nazismo.La trama si dipana lungo un grottesco gioco al massacro accentuato dallo scambio di ruoli, sicché il re diventa buffone ed il buffone si tramuta in un sovrano saggio e umano.Ecco allora che il re, disfacendosi del suo ruolo e cedendo ad una crescente forma di follia, si vede costretto ad unirsi a miserabili e buffoni per tentare un vano recupero dei sentimenti coniugali ormai perduti.Mentre il sovrano si affannerà inutilmente nei suoi goffi tentativi, il suo buffone si ostinerà con l’idea di coniugare l’amore della sua regina ad un potere che lo irride.Eppure re e buffone sanno bene che non ci si può esimere dal rispetto delle regole e che, inevitabilmente, due facce della stessa medaglia rimarranno per sempre opposte come da tragico finale.La farsa diviene così tragedia.
L’esercizio corrotto del potere, la violenza gratuita, la spersonalizzazione fino all’annientamento dell’individuo, la ricerca di una impossibile verità sono i punti di raccordo fra le due piece.
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