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L’occhio del Ciclone Theater Tartufo da Molierè con Lino De Venuto |
L’Occhio del Ciclone ha già mostrato in passato un particolare focus teatrale nei confronti delle opere satiriche del commediografo francese Molière, producendo Il Malato Immaginario (2015) e Avaro (2021). Con Tartufo…ovvero L’impostore compie e realizza una interessante Trilogia che nel suo insieme sviluppa una forte connessione tematico-stilistica fra le opere, ciascuna delle quali pur caratterizzata e allestita nella sua totale autonomia. Tartufo…ovvero L’impostore (1739) è la satira più feroce che sia mai stata scritta contro l’ipocrisia. La commedia pone brillantemente in risalto da un lato la manipolabilità di una società basata sulle apparenze che si definisce come perbene e dall’altro l’abilità e la versatilità senza scrupoli di personaggi bugiardi, falsi, opportunisti, truffatori e spregiudicati di vario genere pronti a tutto. L’Autore, attraverso il protagonista, intese colpire il moralismo fanatico e l’ipocrisia ostentati da molti personaggi influenti a corte, coinvolgendo anche le pratiche religiose ed i fedeli. Protagonista della trama è Tartufo, un personaggio subdolo, apparentemente bigotto, portatore di una religiosità fatta di apparenza e di finto sacrificio, un personaggio multiforme nella sua scaltrezza, una specie di guru-santone, di maliardo affabulatore-simulatore. Insomma un fariseo che riesce agevolmente a lavare-plasmare il cervello del capofamiglia Orgone e quello di sua madre, la signora Pernella e a far sì che essi lo riveriscano, riservandogli onore e rispetto e lo difendano a spada tratta dalle accuse esplicite degli altri componenti della famiglia e dei collaboratori domestici. Un personaggio viscido, strisciante, Tartufo, simile ad un serpente, che peraltro non esita a sedurre la moglie del padrone di casa che, cristianamente, lo ospita gratis et amore Dei in casa sua e che gli vorrebbe persino dare in sposa sua figlia. Una satira arguta e tagliente che la regia accorta dello spettacolo trasferisce ai giorni nostri con una scenografia tanto essenziale quanto accattivante che simboleggia attraverso la presenza pittorica di rose e spine, la bellezza della natura, la gioia, il piacere del dono e in pari tempo la protervia, il dolore e la caducità della nostra esistenza. L’intera vicenda incarnata da personaggi rigorosi e ben caratterizzati, è condotta con ironia, sarcasmo, sorretta da pantomime, musiche, coup de théâtre. Lo spettacolo Tartufo o L’impostore, in definitiva, è un grande specchio birichino che riflette la nostra liquida umanità, diverte, ferisce e parla al pubblico di ogni tempo.
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