Alfabeto birmano

Birmania
Amnesty international
“ALFABETO BIRMANO”
di
STEFANO MASSINI
(per Amnesty International)
Voce recitante

 

2007

“Le parole che ho scritto nascono dalla constatazione che oggi l’informazione è quantitativamente rilevante, ma qualitativamente parziale. La Birmania ne è un esempio. Sappiamo tutti che i monaci sono scesi in piazza, sappiamo che c’è stata una dura repressione (perché l’informazione questo ci passa), ma non sappiamo altre cose che chiunque, oggi, accedendo ad Internet, può approfondire.
Quella dittatura sta lì da 45 anni, senza che nessuno abbia mosso un dito. E non sappiamo che la Birmania è un Paese potenzialmente ricchissimo. Solo che le ricchezze si fermano ad un certo livello. Io ho tentato di raccontarlo in 20 minuti.

Il titolo – “ABCDEFGHI – ALFABETO BIRMANO – che diplomazia e forze governative hanno ignorato.”

Stefano Massini

2010

«Il caso della Birmania (mi ostino come molti a non chiamarla Myanmar) è uno di quei gorghi oscuri in cui la semplice conoscenza dei fatti si trasforma in qualcosa di straordinario. Ho tentato la sfida di raccontare i fatti con uno squarcio teatrale di 20 minuti spaccati. Ed ho pensato a un alfabeto. Una struttura quasi matematica, rigida eppure libera. Un meccanismo quasi enigmistico per una drammatur-gia che rifiuta sconti e cerca nell’informazione non un alibi ma una ragion d’essere. All’interno di questo alfabeto – in qualche modo spietato proprio perché autentici sono i fatti – ho collocato la mia galleria di «informazioni», come una sequenza fotografica. Ci tengo a sottolineare che tutto quello che ho scritto corrisponde al vero, ed è verificabile dalle fonti. Quindi di nuovo ecco un catalogo inenarra-bile di orrori (ed errori) talmente estremi da poter essere letti come ironie paradossali. Purtroppo invece è tutto vero. Compreso il fatto più incredibile: che in Birmania c’è una dittatura feroce dal 1962 e nessuno ha mai mosso un dito per contrastarla davvero».

Stefano Massini